L’epopea Napoleonica

Negli anni ricompresi fra la Rivoluzione Francese e la battaglia di Waterloo del 1815 , le 

battaglie imperversarono su tutta l’Europa,  coinvolgendo quasi tutti gli stati ed i regni europei e mediterranei dell’epoca.

L’esercito sotto Napoleone fece della velocità di spostamento e della organizzazione militare un vanto e le strategie da lui applicate ad alcune battaglie sono tuttora studiate nelle scuole

militari per brillantezza ed efficacia.

Alcuni corpi divennero leggendari fra le file nemiche ed il loro coraggio viene ancora oggi

ricordato con rispetto. Fra coloro che contribuirono a creare queste leggende ci furono i

reggimenti degli Ussari .

Gli Ussari erano parte della cavalleria leggera e sebbene il loro compito fosse principalmente di  sfondamento delle linee nemiche con l’impeto del loro attacco ,in realtà coprivano tutte le fasi della battaglia.

Storicamente hanno origine dai cavalieri ungheresi del medioevo e da lì si sparsero in Europa, entrando negli eserciti di tutte le nazioni .

In Francia si ha notizia di un corpo di Ussari già sotto il Re Sole , ma è con Napoleone che i Reggimenti vengono portati a 13 e codificati nelle uniformi e nelle modalità tattiche.

Oltre ad essere dei valenti cavalieri gli Ussari si consideravano sopra gli altri corpi ed era tipico del loro atteggiamento una certa spavalderia di parole ed atteggiamenti . Una curiosità :

sopravvive ancora l’uso di stappare le bottiglie di champagne con un colpo di sciabola ,

senza romperle , e questo la dice lunga sulle loro bravate.

Le divise erano molto appariscenti ed esaltavano la prestanza di questi  cavalieri , che erano secondo un proverbio dell’epoca “amati da tutte le donne e odiati da tutti i mariti”. 

Le divise erano due ,una d’ordinanza ed una da parata . I capi principali della divisa da parata regolamentare erano :

 

Stivali normalmente di pelle nera , talvolta rossa . Arrivavano a mezzo polpaccio e avevano  delle nappe decorative

Pantaloni all’ungherese  pantaloni molto aderenti e comodi per cavalcare , avevano bande

laterali e tipiche guarnizioni sul davanti . Si portavano infilati negli stivali .

Pellicciotto   di solito interamente rivestito di pelle di montone o più raramente di pecora .Veniva indossato solo su una spalla e trattenuto da un cordone che passava sotto l’ascella dell’altra spalla . Poteva essere indossato e si allacciavano solo i primi 4 alamari .

Nella mia replica per ovvi motivi di spessore ho limitato la pelliccia ai bordi , foderando il resto con stoffa . Il cordone è fornito di moschettone apribile .Come l’originale  il pellicciotto si può egualmente indossare ed allacciare ai primi 4 alamari

Dolman   Giacca corta che veniva indossata regolarmente chiusa , aveva una fila di 18 alamari con più bottoni , 5 x fila ,solo il 5° reggimento ne aveva  3. Sui polsi delle maniche erano cuciti i gradi.Ha una caratteristica punta anteriore e 2 alette sul retro la rendevano

comoda per cavalcare.Era rivestita in flanella normalmente di colore scuro.

La replica è sfoderata,sempre per motivi di spessore, ma ha 18 file di alamari e di finti bottoni, tranne la fila centrale che si allaccia veramente . E’ stato rispettato il modello con la punta e i 2 rigonfiamenti .

Gilet   normalmente ricamato come il dolman ma senza maniche .

 Nella replica è stato omesso per motivi di vestibilità .

Camicia bianca e di modello ancora settecentesco con maniche larghe ed arricciate .

Il colletto era portato alto e sopra vi si annodava la

Sciarpa-cravatta nera , dopo averle fatto fare più giri intorno ,  spuntavano le estremità del

colletto cosiddetto in piedi .

Nella replica ho omesso le maniche ma collo e sciarpa sono rimasti visibili .

 

 

>>