Fusciacca si trattava di un grosso cordone ,lungo 3,60 metri ,che si portava sul Dolman , avvolgendo la vita con 18 giri . Oltre ad ornare ed identificare con i colori il reggimento, aveva una funzione praticissima , sostenendo le reni nelle lunghe cavalcate. Nella replica sempre per vestibilità ho portato a 6 e 8 i giri del cordone mentre le fasce colorate sono state dipinte per motivi di estetica finale. Cinturone ,di pelle sempre bianca , vi si attaccavano la sabretache e la sciabola . Sabretache La prima era un portaordini , una sacca di cuoio nero con patta ricamata con l’aquila od altre insegne napoleoniche ed il numero del reggimento . Conteneva penne da scrivere ,inchiostro e carta per appunti. Sciabola tipica arma della cavalleria ,a fondo piatto e di forma ricurva,perfetta per menare fendenti dall’alto verso il basso. Nella replica la sabretache non si apre ma riproduce con un ricamo a mano in filo metallico la tipica aquila ed è evidenziato il numero del reggimento . La sciabola, autocostruita con Fimo e metallo , ricalca la forma arcuata che era perfetta per le cariche a cavallo ed è attaccata tramite moschettoni dorati apribili , così come il cinturone dotato di fibbia apribile . Giberna di cuoio nero, ricamata in oro , pendeva dietro la schiena attaccata ad un cinturone di pelle bianca portato di traverso sul petto , come si può vedere ancora ad esempio nelle divise dei nostri Carabinieri. Conteneva il necessario per ricaricare il fucile o le pistole ( anche se queste armi non facevano parte della tradizione della cavalleria leggera ). La replica non apribile suggerisce comunque l’effetto finale con una aquila minuscola sulla patta. Shakò era Il copricapo standard , un cono tronco rovesciato con piccola visiera , tutto in pelle nera , davanti aveva una piastra metallica con inciso il reggimento di appartenenza e il pennacchio,detto fiamma , anch’esso variabile nei colori . Colbacco era il copricapo di pelle d’orso nero dell’Elitè . All’interno di ogni reggimento vi era una compagnia scelta detta Elitè, contraddistinta dal colbacco. Questo distinguo ad esempio è ancora in uso in Gran Bretagna con le Guardie della Regina . Sono stati replicati entrambi i modelli . I pennacchi ,oltre ad una maggiore visibilità tra i fumi della battaglia ,servivano anche ad aumentare la possanza del soldato a cavallo e quindi incutere più timore fra le linee nemiche . In epoca napoleonica gli uomini rasavano il volto , lasciando le tipiche basette folte a metà guancia e talvolta i baffi . La parrucca non veniva praticamente più indossata . Presso gli Ussari sopravvisse però l’uso di lasciare i capelli più lunghi sulla parte posteriore , raccogliendoli in una treccia che, prima della battaglia. veniva arrotolata ad un pezzetto di legno e serviva a mitigare eventuali colpi di sciabola al collo.Uno o due orecchini ad anella e capelli intrecciati ai bordi del viso erano abbastanza comuni nei soldati , così come per gli Ussari. Anella e treccia posteriore sono stati replicati per meglio caratterizzare le riproduzioni . |
USSARO DEL 2° REGGIMENTO Dolman e pellicciotto marroni , pantaloni azzurro cielo con rifiniture in bianco ed argento. Il colbacco lo identifica come appartenente all’Elitè del reggimento. cliccare sulle immagini |
USSARO DEL 7° REGGIMENTO Dolman e pellicciotto verdi, pantaloni rosso , rifiniture in giallo e oro , il colbacco indica l’appartenenza all’Elitè . Insieme all’altrettanto celebre 5° Ussari fu posto sotto il comando del generale Lasalle e si fece conoscere col nome di “ brigade infernale “ ( the hellish brigade ) .
|
USSARO DEL 9° REGGIMENTO Dolman rosso , pantaloni e pellicciotto azzurro cielo,rifiniture in giallo e oro . Il copricapo è uno Shako, la fiamma bianca indica l’appartenenza allo Stato Maggiore
|